Aquamour: l'acqua come chiave del futuro sostenibile

Rebecca Basso

3/30/20254 min leggere

Dal 21 al 25 marzo 2025, Venezia ha ospitato la prima edizione di Aquamour, un festival dedicato all'acqua in tutte le sue forme e un evento innovativo che ha trasformato la Serenissima in un crocevia internazionale di scienza, arte e sostenibilità. Organizzato dall'associazione SUMus Venezia, fondata da Hélène Molinari, l'evento ha trasformato la città lagunare in un centro europeo di biomimetica acquatica, promuovendo un modello di città sostenibile ispirato all'intelligenza degli ecosistemi marini, proponendo di ripensare il rapporto dell’uomo con l’acqua.

Aquamour è molto più di un semplice evento culturale, un vero e proprio manifesto per il futuro di Venezia. La città, da sempre modellata dall’acqua, non è solo uno scenario spettacolare, ma un laboratorio vivente di innovazione e resilienza. Il festival si inserisce all’interno del progetto “Venice Aqua Valley”, un’iniziativa ambiziosa che punta a trasformare Venezia nel principale centro mondiale di ricerca e sviluppo sulla gestione sostenibile dell’acqua.

SUMus Venezia e il Rinascimento Blu

Hélène Molinari, ha sottolineato con forza l’urgenza di un cambiamento globale: "Dopo il Covid, ho capito che il mondo stava andando nella direzione sbagliata. Stiamo superando 6 dei 9 limiti planetari. Ma c'è una buona notizia: possiamo cambiare. La natura esiste da oltre 4 miliardi di anni, mentre noi siamo qui solo da 300 mila anni. Se iniziamo a riparare e restaurare con intelligenza e cuore, la natura farà il resto."

SUMus ha introdotto un concetto innovativo: il “Do Tank” veneziano, un collettivo di cittadini, associazioni e imprese che, invece di limitarsi alla teoria, si impegna direttamente nella realizzazione di progetti concreti per la sostenibilità. Proprio per questo, l’associazione ha posto al centro del festival la necessità di una rigenerazione sistemica, proponendo un nuovo paradigma di sviluppo basato su tre pilastri fondamentali:

Umano – Promuovere il benessere individuale e collettivo, sviluppando consapevolezza e saggezza per una società più armoniosa.

Terra – Garantire l’autonomia alimentare e la salute degli ecosistemi attraverso pratiche agricole rigenerative.

Acqua – Creare un ecosistema accademico, economico e artistico basato sui “tesori dell’acqua”, ispirandosi alla biomimetica per nuove opportunità di sviluppo sostenibile.

Cos’è la biomimetica? Biomimetica è il termine con cui si definiscono collettivamente le tecnologie che si ispirano alle soluzioni ispirate a quelle che in natura sono adottate da piante e animali, quindi imparare dall’intelligenza naturale per riparare il pianeta terra e migliorare le nostre, e del pianeta, condizioni di vita.

Eventi e momenti salienti del Festival Aquamour

Oltre ai panel e alle conferenze, il festival ha ospitato numerosi eventi artistici e culturali, tra cui:

AcquaHappening – Quattro giorni di incontri, performance e workshop dedicati all’acqua come elemento di connessione.

AcquaConcert – Due concerti speciali: il primo al Teatro Goldoni, con il gruppo Monte Bello, e il secondo al Conservatorio Benedetto Marcello, con il violoncellista Luca Franzetti e il soprano iraniano Forooz Razvi.

AcquaFilms – Una rassegna cinematografica a tema acquatico presso il Cinema Rossini, con proiezioni seguite da dibattiti.

Il ruolo di Polis: l’università come motore di cambiamento

Il legame tra Venezia e il festival si rafforza grazie alla collaborazione con istituzioni accademiche e culturali. La rettrice dell’Università Ca’ Foscari, Tiziana Lippiello, ha inaugurato l’evento sottolineando l’importanza di coinvolgere gli studenti in progetti di tale portata: "Siamo orgogliosi di far parte del festival. È bello vedere che gli studenti sono così proattivi." Simone Rizzo, presidente di Polis, ha ribadito l'importanza di creare spazi di opportunità per i giovani: "Il tema vero è creare finestre di possibilità. Se siamo consapevoli degli spazi dove accelerare le nostre idee, allora il cambiamento avviene." Polis ha avuto l’opportunità di presentare diversi progetti per il Festival il giorno 25 marzo a Ca’ Cappello, parlando del rapporto tra il mondo accademico, i giovani e la città di Venezia, portando ad Aquamour una serie di iniziative concrete per la trasformazione sostenibile della laguna. Tra le proposte presentate da Polis, spiccano cinque progetti innovativi:

Mappatura digitale delle comunità socio-politiche di Venezia: un progetto guidato da Amerigo Rizzone, Pietro Zanotelli, Diego Cusan e Vasco Guccione, che mira a creare una piattaforma interattiva per connettere i cittadini con la politica locale e le iniziative sociali. L’idea nasce dalla necessità di rendere più trasparente e accessibile la governance della città.

Dialogo alle Gallerie: un’iniziativa curata da Laura Cerutti, Giorgia Del Fabbro, Matilde Riccardi e il dottor Michele Nicolaci, che propone percorsi tematici per gli studenti all’interno delle Gallerie dell’Accademia, con l’obiettivo di avvicinare i giovani all’arte e alla storia veneziana in modo innovativo.

Soluzioni scientifiche per l’ambiente: Efren Trevisan, PhD alla Sapienza, ha presentato un progetto dedicato al ripristino degli ecosistemi acquatici attraverso l’utilizzo dei geo batteri, microorganismi capaci di depurare le acque senza alterare l’equilibrio naturale.

L’arte come strumento di consapevolezza ambientale: Edoardo Spata dell’Accademia di Belle Arti, ha esplorato il tema del “Nuovo” attraverso l’opera di Giorgio Calò, evidenziando il ruolo dell’arte come guida verso un approccio più sostenibile e solidale con l’ambiente.

Venezia e le Scuole Piccole: Irene Calderoni, direttrice artistica della Scuola Piccola Zattere, ha presentato una visione di Venezia come città dell’arte e dell’aggregazione, ispirandosi al modello delle storiche Scuole Piccole, comunità senza gerarchie che favorivano la cultura e l’inclusione.

Un nuovo inizio per Venezia

Il Festival Aquamour non è stato solo un momento di riflessione, ma un punto di partenza per un nuovo approccio alla sostenibilità. Venezia, con la sua storia e la sua fragilità, può diventare il simbolo di una trasformazione globale. L’acqua, da elemento minaccioso a risorsa da valorizzare, diventa la chiave per costruire un futuro più giusto, sostenibile e innovativo. E in questo percorso, il contributo dei giovani e delle università sarà fondamentale. Perché, come dimostrato da Polis Venezia, il vero cambiamento nasce sempre dalle nuove generazioni.